Verso l’Universiade. Fabio Pecchia “Partecipare è una magnifica opportunità. Studio e sport, si può”
28 Giugno 2019
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“Mi sarebbe piaciuto tantissimo partecipare alle Universiadi: penso sia una magnifica opportunità per incontrarsi e confrontarsi con atleti di tutto il mondo. Io in quel periodo ero con l’Under 21 e così non le ho mai giocate”. Fabio Pecchia, talentuoso centrocampista di tante squadre tra cui Avellino, Napoli e Juventus, un Europeo vinto con l’Under 21 di Cesare Maldini e ora allenatore, è anche avvocato (tesi sui contratti dei calciatori).
Una laurea presa in 10 anni anche per non dispiacere a papà. “Mio padre spingeva per altre cose che non fossero il calcio. Studio e scuola non si potevano ignorare e voleva che studiassi. E’ stata dura ma con i sacrifici ce l’ho fatta. Sono cose complementari che si possono portare avanti con la volontà”. In ritiro con i libri per studiare: preparare una partita e un esame, un doppio impegno. “Tutto si può fare quando si vuole. E’ questione anche di predisposizione”. Calcio e cultura possono abbracciarsi e fare un cammino insieme. “Assolutamente. E’ una storia vecchia quella del calciatore sinonimo di ignoranza. Poi dipende dal carattere e dagli obiettivi”.
Queste Universiadi sono un bell’appuntamento per il calcio italiano e in particolare per i giovani che vi prendono parte. “Si, vanno vissute con curiosità ed emozione. E’ un passaggio importante anche per la crescita del giocatore, appunto un confronto con atleti di tutto il mondo. E poi Arrigoni è un tecnico di grande esperienza, che può riuscire a fare delle belle cose”. Nella sua nuova vita di allenatore avvocato Pecchia ha lavorato anche in Giappone, come tecnico dell’Avispa Fukuoka: “Ho avuto modo di constatare come il Giappone si impegni molto con le proprie squadre, il loro livello di preparazione è altissimo”. E infatti è la Nazionale che ha vinto l’oro nel calcio maschile nell’ultima edizione dell’Universiade (e l’argento nel femminile). Ma non è nel girone nell’Italia.
Farà un salto in Campania Pecchia che qui è di casa visto che ha iniziato a giocare con l’Avellino passando poi al Napoli con cui esordì in serie A? “Sicuramente. Sarà una bella festa. E forza Italia!”.
Foto Getty Images