L’Integrity Tour è un progetto itinerante ideato e promosso dalla Lega Pro nel 2011, finalizzato ad informare i club del fenomeno delle frodi legate alle scommesse sportive ed a svolgere un’attenta attività di educazione e prevenzione.
Il match fixing è il sistema attraverso il quale si altera la competizione sportiva: una volta corrotto lo sportivo distrugge la propria integrità e, con essa, la credibilità dello sport, dei club, delle Leghe.
Durante gli incontri dell’Integrity Tour i club e i tesserati vengono attrezzati per affrontare il rischio che corrono nel caso in cui vengano a contatto con i criminali: sono forniti gli strumenti di conoscenza per decidere cosa e come fare per affrontare tale rischio ed evitare i danni che da esso ne derivano.
Ogni incontro è strutturato in due workshop: il primo con i calciatori della prima squadra, allenatore e dirigenti; il secondo con i ragazzi del settore giovanile, i loro allenatori e dirigenti, più vicini al fenomeno del betting e meno preparati ad affrontarne i rischi.
Durante le tappe l’Integrity Officer di Lega Pro, affiancato dai referenti Integrity di Sportradar AG, mostra come agiscano i manipolatori e alcuni possibili tentavi di approccio con i tesserati, l’iter per effettuarne denuncia, le sanzioni sportive e penali previste in caso di illecito. Durante la competizione Sportaradar analizza tutti i dati sportivi attraverso il suo fraud detection system.
Sportradar AG è l’agenzia leader nella lotta al match-fixing e al monitoraggio dei dati, offre servizi antifrauding a, tra le altre, FIFA, UEFA, NBA, MLB e ITF, e garantisce un rilevamento attivo 24 ore su 24 e un’attività costante per la prevenzione delle frodi sportive.
L’azione della Lega Pro è stata nel corso degli anni capillare: 110 tappe totale per più di 13000 tesserati formati.
Il sistema è forte se decide che le regole vanno rispettate ed opera, senza se e senza ma, perché lo siano; se è capace di dotarsi di controlli e verifiche che intercettino le violazioni; se non arretra di fronte a ciò e denuncia alle autorità competenti. Da parte della Lega Pro la scelta è stata fatta con rigore e precisa determinazione. L’attività sul territorio di contrasto al match fixing, portata avanti da anni, ha dato risultati tangibili: c’è consapevolezza tra calciatori e dirigenti sul fenomeno che mina il calcio e ha sviluppato una forte capacità di reazione.