Lega Pro, sabato la finale di Coppa Italia Ternana-Juventus U23. Zampagna: “Sarebbe un premio per la passione di Terni”. Galderisi: “Squadre ambiziose per un trofeo importante”
26 Giugno 2020
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Il calcio della Lega Pro riparte sabato: in programma l’andata dei play out e la finale di Coppa Italia (diretta ore 20.45, Rai Sport) allo stadio Manuzzi di Cesena tra Ternana e Juventus Under 23. Chi subentrerà alla Viterbese vincitrice dello scorso anno? Oltre al trofeo, in palio c’è un posto per il primo turno della fase nazionale dei play off. Ed è anche una sfida tra ex bomber, diversi per caratteristiche fisiche e tecniche, ma uniti da una mentalità fatta di determinazione: Riccardo Zampagna, ternano puro, una stagione disputata nella Ternana (2003-2004), e Giuseppe Galderisi, tre anni di Juventus (1980-1983) e ora alla guida della Vis Pesaro.
“La Coppa Italia sarebbe il primo trofeo della storia rossoverde, un momento di felicità per una città appassionata come la nostra, una… boccata d’aria pura di cui ci sarebbe bisogno – spiega Zampagna – Il ternano vive in modo viscerale il calcio, si identifica nel club. E lo meriterebbe anche un presidente come Bandecchi, la società è solida e questa finale ne è una prova”. Avrebbe preferito un’altra avversaria: “In una gara secca sarebbe stato meglio una squadra diversa dalla Juventus. Inoltre fa caldo e questo favorisce i giocatori più tecnici. La Juve ne ha diversi: a me piace molto Brunori, è un attaccante umbro che seguo da tempo, per me da serie A”. Zampagna applaude comunque la sua Ternana: “Gallo la fa giocare molto bene, abbiamo anche noi degli elementi di qualità. Vorrei solo che ci fosse un po’ più di ‘ignoranza calcistica’: a volte siamo stati troppo belli e l’abbiamo pagata. Dovremmo essere più brutti e concreti. Conosco bene la Lega Pro, non cambia mai: è un campionato duro, ci vogliono combattenti”. L’ex attaccante, attualmente impegnato con la sua scuola calcio ‘Riccardo Zampagna San Giovanni Bosco”, fa una riflessione conclusiva: “Eravamo impreparati a tutto quello che è successo. E’ strano parlarne e ripartire dopo la tragedia del virus con cui dobbiamo ancora convivere. Credo che però il popolo italiano, rispetto ad altri Paesi, sia stato molto rispettoso e cognitivo e questo merita di essere sottolineato”.
Anche Giuseppe Galderisi è curioso e impaziente e ha tanta voglia di calcio: “E’ un momento importante per la Lega Pro, come lo è tutta la ripresa delle partite, mi emoziona. Giocarsi questa finale è un bel traguardo: Ternana e Juventus Under 23 sono due realtà ambiziose con società solide alle spalle. Ma più del fisico conterà la testa e il lavoro degli allenatori in questo senso è importante. Dopo lo stop di questo lungo periodo bisognerà vedere come reagiranno i giocatori. Per me l’aspetto psicologico farà la differenza mentre sul campo saranno importanti le palle inattive, un errore dell’avversario, gli episodi. Fondamentale sarà la lettura in corso della gara da parte dei tecnici, perché dopo tutto questo tempo non ci sono certezze. Gallo lo conosco bene, l’ho incontrato diverse volte: è un allenatore preparato. Anche Pecchia è molto esperto e si inserisce nella tradizione juventina che non molla mai. Difficile indicare un favorito”.
A proposito del blocco di questi mesi Galderisi racconta come lo ha vissuto con la sua Vis Pesaro: “Siamo stati tra i primi a metterci in quarantena perché abbiamo avuto un giocatore positivo. Con lo staff abbiamo cercato di far lavorare i ragazzi da casa ma non era facile gestire l’attesa senza sapere cosa si doveva fare. Era come proseguire su un doppio binario. Peccato, perché avevamo un bel gruppo. Ora stiamo facendo delle scelte: abbiamo voglia di ricominciare e guardare al futuro con ottimismo”.