News dai Club - Trapani

La partita contro la Reggina è stata la numero 500 per il comandante Vittorio Morace come presidente del Trapani.

“Cinquecento sono davvero tante – ha detto oggi Morace in una intervista pubblicata sul Giornale di Sicilia -. Per me sono state un’emozione, sempre, partita per partita. Con il nostro Trapani abbiamo vissuto grandi gioie, anche dispiaceri, certo. Emozioni, comunque. Nell’estate del 2005, quando il Trapani viveva un momento di grande difficoltà, ho sentito di dovere rispondere all’appello rivolto agli imprenditori, affinché questa squadra non sparisse dal panorama calcistico, perché ritenevo che fosse un modo per dare una gioa ad una città che mi ha accolto, che mi ha dato tanto, che amo ed in cui è nato anche uno dei miei figli. E’ sempre stato questo lo spirito con cui ho proseguito questo percorso e lo è ancora oggi. E mi auguro – anzi ne sono certo – che per tutti sia così”.

Il comandante Morace ha ripercorso i dodici anni alla guida del Trapani, fino ad arrivare ad oggi ed al momento in cui ha deciso di proseguire: “Ricordo le lacrime di gioia, ma anche quelle di dispiacere della nostra gente che ama il Trapani. E dopo queste ultime siamo sempre ripartiti, con umiltà e coraggio, ma sempre tutti assieme. Le ho ricordate quelle lacrime anche dopo la fine del nostro ultimo campionato, pur in un momento difficile. Per questo ho detto ripartiamo, ancora una volta tutti assieme, sapendo bene che non sarebbe stato facile”.

Ed ai tifosi dice: “Io vivo le loro stesse emozioni: quando vinciamo sono felice, quando si perde sono amareggiato, per la nostra squadra, per i nostri tifosi e per la nostra città. Sono onorato dal fatto che i nostri tifosi mi tengano in così grande considerazione da preoccuparsi per me. Ma io dico: il Trapani siamo tutti noi, siamo noi – società, squadra, tifosi – che vinciamo e siamo sempre noi – società, squadra, tifosi – che perdiamo. Quando le cose vanno in modo positivo siamo tutti felici, dal primo all’ultimo, quando non vanno come vorremmo, facciamo come una grande famiglia, sostenendoci tutti, perché uniti si superano anche ostacoli che sembrano insormontabili”.

Fonte: Trapani Calcio

Condividi su: