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Tour culturale per l’AJ Fano che, nella giornata di ieri, passeggiando per le vie cittadine tra gli sguardi incuriositi dei presenti, ha visitato le bellezze storiche cittadine sotto la guida degli assessori Caterina Del Bianco ed Etienn Lucarelli. Dall’Arco di Augusto, monumento simbolo di Fano, alla Fontana della Fortuna al cortile interno del Palazzo Malatestiano, mister Fontana & Co. hanno respirato profumo di storia e di cultura, affascinati dal patrimonio artistico che la città conserva.

Nel cortile del Palazzo Malatestiano, l’assessore Del Bianco ha intrattenuto i ragazzi con un preambolo storico sulle figure oggetto della mostra, Vitruvio e Leonardo da Vinci.
“Nel suo periodo più florido, risalente all’età dei Romani, Fano era considerata una tappa obbligata per chi viaggiava nell’antichità e doveva essere bella ed accogliente per tutti coloro che vi soggiornavano – spiega la Del Bianco – . Augusto decise di erigere un arco con il suo nome che fosse il punto di accesso principale della Fanum Fortunae, circondata da queste mura che ancora conserviamo. E’ la parte più bella della città, che ci sentire un po’ tutti romani”.

“Augusto – prosegue l’assessore – aveva una sorella di nome Ottavia che, si tramanda, fosse legata ad un architetto di nome Vitruvio, il quale, nel corso della sua vita, si è progredito più a scrivere che a costruire. Viene considerato il padre di questa disciplina in quanto autore del celebre trattato De Architectura, fondamento teorico dell’architettura occidentale. L’unica sua opera costruita fu la Basilica di Fano, descritta nel V libro ma mai venuta alla luce. Numerose sono le ipotesi sulla sua collocazione ma ad oggi nulla di certo è stato ancora rinvenuto. L’importanza di Vitruvio viene riscoperta nel 1500 grazie a Leonardo da Vinci che rimane affascinato dai suoi studi basati sull’armonia, la bellezza, l’equibrio e le proporzioni del corpo umano da cui Leonardo prende spunto per riprodurre il cosiddetto Uomo Vitruviano”.

“Giocate nell’Alma Juventus Fano ed è giusto che conosciate la storia della Fanum Fortunae – gli fa eco l’assessore Lucarelli – , uno dei più importanti centri romani dell’epoca. E questa è l’opportunità per poterla conoscere attraverso due grandi personaggi che fanno parte della nostra cultura del calibro di Vitruvio e Leonardo”.

Al termine della presentazione, l’Alma si è addentrata nella Sala Morganti alla scoperta dei cinque disegni originali di Leonardo tratti dal leggendario Codice Atlantico, conservato alla Biblioteca Ambrosiana di Milano. Disegni che, al termine della mostra organizzata per i 500 anni dalla morte del genio toscano, cadranno nel buio per 9 anni per evitare il deterioramento dovuto all’esposizione.
La selezione delle opere in mostra copre l’intero periodo d’attività dell’artista, dagli ultimi decenni del Quattrocento ai primi del Cinquecento, spaziando da progetti per macchine militari (la balestra gigante), per la misurazione del tempo (l’orologio idraulico) e della distanza (l’odometro), fino a fogli di soggetto architettonico (la sezione del tiburio della cattedrale di Milano) e geometrico (le ‘lunule’, gli esercizi per la quadratura del cerchio). Accanto a questi cinque ‘protagonisti’ sono affiancate le principali edizioni cinquecentesche del trattato di Vitruvio: i testi che Leonardo potrebbe aver conosciuto e sfogliato.

Dopo aver osservato attentamente le opere, i ragazzi hanno vissuto un’esperienza tridimensionale misurandosi con la proiezione interattiva dell’Uomo Vitruviano: calciatori e staff si sono divertiti a confrontarsi con le proporzioni perfette dettate da Vitruvio. E con grande sorpresa, a stabilire il record della mostra è stato il preparatore atletico Marco Giovannelli, con il punteggio di 98/100.

Presente, inoltre, un grande imagewall a parete dove la squadra e lo staff hanno interagito con le macchine ricostruite digitalmente attraverso libere interazioni gestuali, scomponendone e ricomponendone i meccanismi. Gettonata la balestra gigante con la quale gli atleti si sono dilettati nel lanciare dardi con l’obiettivo di far crollare un muro digitale.

Infine, attraverso un oculus, la full immersion virtuale nella Fano romana e nella sua Basilica, all’interno della quale gli inusuali visitatori si sono mossi virtualmente con una visione a 360 gradi, guidati nel percorso da una voce narrante.

Un’esperienza significativa per i ragazzi resa possibile grazie all’aiuto dell’Amministrazione Comunale, a partire dal Sindaco Seri agli assessori allo Sport Caterina Del Bianco ed alla Cultura Etienn Lucarelli che hanno permesso di far conoscere i tesori nascosti della città alla squadra locale, rendendola sempre più identificante con il tessuto storico e sociale di Fano e dei fanesi.

Fonte: Alma Juventus Fano

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