Fermana - News dai Club

Alla presenza degli istruttori e dei bambini della categoria Esordienti si è tenuto ieri pomeriggio, presso il campo comunale “Postacchini” di Capodarco, l’incontro organizzato dalla Fermana FC “Esordienti ed autoarbitraggio: in campo per le istruzioni di gioco”, presieduto dal delegato FIGC della provincia di Fermo Matteo Della Sciucca e dal Responsabile della Scuola Calcio canarina Matteo Mercuri.

L’auto-arbitraggio prevede l’auto-direzione da parte degli stessi interpreti del gioco: i bambini. Introdotto dall’ex Presidente del Settore Giovanile e Scolastico, Gianni Rivera, il tema era già stato introdotto in forma sperimentale dal Settore Giovanile e Scolastico diversi anni fa, riscuotendo notevole curiosità. L’obbligatorietà ha permesso poi di definire e migliorare il progetto, arricchendolo di una figura, il direttore di campo, che ha il compito di risolvere alcune problematiche riscontrate in passato suggerendone modalità d’intervento.

Il delegato FIGC della provincia di Fermo Matteo Della Sciucca ha spiegato il tema dell’arbitraggio: “E’ una modalità di svolgimento dell’attività di base dove i ragazzini si sostituiscono alla figura dell’arbitro svolgendo tutti contemporanemante la figura dell’autoarbitraggio”. I fischietti, molto spesso, finiscono nell’occhio del ciclone di calciatori e tifosi per via di episodi che si verificano all’interno del rettangolo di gioco. Una pratica, quella dell’invettiva contro l’arbitro, divenuta ormai una cattiva consuetudine, difficile da debellare. Per questo la FIGC ha deciso di attuare un progetto in grado di combattere questo fenomeno ormai ampiamente diffuso non solo nelle prime squadre ma anche nelle gare delle giovanili: “Da questo punto di vista la FIGC ha fatto un’importante innovazione con l’autoarbitraggio sensibilizzando i bambini verso l’arbitro attraverso la personificazione dello stesso. Mentre il bambino incarna l’arbitro capisce quando la casacca nera può andare in difficoltà e, nello stesso tempo, comprendere quali sono le tematiche di gioco. Anche perchè per giocare a calcio bisogna conoscerne le regole e questa è una modalità che mette i bambini nelle condizioni di imparare le regole e di inziare a conoscerle arbitrandole da soli”.

A fargli eco il Responsabile della Scuola Calcio canarina Matteo Mercuri: “È un metodo positivo perché tutti i ragazzi possano prima di tutto apprendere le regole di base del calcio, facendole proprie attraverso il gioco. In secondo luogo, i bambini sono indirizzati a comportarsi correttamente per non incorrere in conflitti che impedirebbero lo svolgimento di un confronto positivo. Ed è ovvio che fondamentale diventa il ruolo di tutte le figure adulte coinvolte. I bambini devono essere allenati ed educati ad arbitrarsi e ad avere comportamenti leali”.

Fonte: Fermana FC

Condividi su: